La mia situazione...

Non so se ti sei soffermato ora davanti a quel ‘Lui’ che
compare in apertura del tema. Desidererei che tu lo faccia,
e che in quel ‘Lui’ tu ci metta il nome di persona che ci va.
Occorre allora chiedersi: ‘Lui’, ma chi è? Chi sarà mai
colui che mi ha confezionato?. Sono quasi certo che tu starai
ora pensando a Dio che ti ha creato. Forse, in questo
attimo, sono da solo io a pensare diversamente. Se è Dio
che mi conosce in confezione, tutto quello che sono e che
faccio ha la completa approvazione. E allora diciamo: sì,
Lui mi ha fatto su così!. E si vanno così scaricando su di
Lui anche gli eventuali mali, che andiamo palesando nel
nostro fare. Sta di fatto, però, che io in quel ‘Lui’ ci vedo
una persona angelica fattasi demoniaca: ci vedo ‘Satana’.
‘Lui’ mi conosce in confezione: cioè è Lui che mi ha confezionato
in questo modo. Intendiamoci subito, però: la
sua non è la mia totale confezione: quella, l’ho avuta in
parte dai miei genitori, e precisamente il mio corpo animato;
in parte dallo Pneuma Paterno(*), e precisamente lo
spirito Spiritato(#). E la congiunzione di questi due elementi
mi ha fatto essere quello che cominciai ad essere.

(*) Lo Spirito Santo (Pneuma) unito al Padre (Paterno)
(#) La mia anima (spirito) spiritualizzata (Spiritato) dallo
Spirito Santo

Quella di Satana è quindi una seconda confezione, è una
ri-confezione.
[Satana conosce anche Gesù, ma in un modo diverso. Parla di
Gesù sfacciatamente, nella speranza di creargli delle difficoltà, ma
Gesù gli impone severamente di tacere: ‘Taci!’. Gesù – ci riferisce
il Vangelo – non permetteva ai demoni di parlare, perché lo
conoscevano. La conoscenza di sé voleva dosarla Lui, personalmente.
E la gente – dice ancora il Vangelo – rimane meravigliata:
‘comanda loro, ed essi gli obbediscono’. Anche noi, come la gente
di allora, forse non conosciamo più chi siano questi demoni. Gesù
ha passato alla sua Chiesa una certa conoscenza di Satana. La
indicherei come una conoscenza puramente esteriore, esterna.
Riguardo a Lui: è il nemico di Dio, e da Lui condannato al fuoco
eterno. Riguardo a noi: Lui è il nostro tentatore al male del peccato.
Satana, ai nostri giorni, ha ottenuto un risultato da sempre agognato:
è riuscito a farsi dimenticare, a non lasciarsi più dire: l’ho
ottenuto dalla Chiesa Cristiana. Di Lui, oggi, non si fa più parola,
se non isolatamente. Si educa al bene, sottraendo il male. In effetti,
papa Paolo VI ha cercato di parlarne; ma l’ha fatto solo esteriormente,
e quel ripetere da parte sua le conoscenze del passato
non ha avuto alcun seguito. Satana, in effetti, non vuol lasciarsi
nominare, proprio perché ama il nascondimento completo.]

Satana, dunque, mi ha confezionato. E per farlo ha impiegato
il materiale che in me ha trovato, cioè il mio corpo
animato e il mio spirito Spiritato. Ha sfruttato la mia
anima, il mio spirito, ma soprattutto lo Pneuma Paterno, di
cui io fui battezzato e cresimato nel momento della mia
concezione umana.(*)

(*) Il battesimo e la cresima veri e propri - e non intesi come
sacramenti o cerimonie – sono avvenuti al momento della
mia concezione, quando lo Spirito Santo unito al Padre si è
unito anche a me, facendo così di me un battezzato e un cresimato
secondo lo Pneuma Paterno. Battesimo e Cresima, in
questa ottica, sono strettamente uniti, sono un’unica realtà
sostanziale, poi divisasi nel percorso storico della persona.


Satana mi ha confezionato, seguendo questi passaggi:
1) Gli occorreva un istinto al comando: me lo ricava spezzandomi
la comunione con il Padre.
2) Gli occorreva uno Pneuma Paterno alla mercè dell’istinto,
e lo ottiene infondendogli la forma dell’istinto:
me lo ha cioè istintivizzato.
3) Gli occorreva uno Pneuma Paterno trasformato in
morte dentro di me: me lo ha egoisticizzato e quindi
infernalizzato: ecco che qui c’è morte e agente della
morte. Il Padre muore in me, e lo Pneuma è l’agente
(che fa agire) di questo morire.
4) Gli occorreva il mio spirito al servizio totale di questo
Pneuma Paterno così ridotto, e alla mercè dell’istinto:
me lo ha schiavizzato.
Il tutto, in una perfetta comunione, e per tutta la mia vita
presente.