Introduzione


Alcune considerazioni di fondo prima di affrontare il tutto:

a) La visione riflessa allo specchio non è in alternativa,
né tantomeno contraria alla visione della Teologia già
esistente.
La mia immagine allo specchio: non è la stessa, ma
integra il punto di vista della realtà. Inoltre, non è
necessaria: si vive lo stesso anche se non ci si specchia.

È un aiuto, un accessorio, in parallelo alla realtà,
quindi. Se mi specchio, posso vedere cose che su di me
non vedrei nella realtà. È, insomma, un’altra opportunità
rispetto a ciò che già esiste, e che ha in sé già tutto
il fondamento e il necessario. Una Teologia, questa,
non alternativa, ma complementare: un altro punto di
vista della stessa realtà.
 
b) Mentre la Teologia punta e mira all’alto, si noterà che
la PneumaTelogia punta maggiormente al basso,
all’’humus’ della persona che, specchiandosi, si rivela
a se stessa in un modo nuovo.
Questa visione che appare di me stesso allo specchio
pneumatico (spirituale) è la sottolineatura che sempre
si ripresenterà lungo il percorso.
Il tutto fluirà comunque verso l’alto, come tendendo un
elastico verso il basso.
 
c) La semplice lettura curiosa e frettolosa del testo produrrà,
ad effetto collaterale, nausea, vomito, mal di
testa e dolori articolari vari pneumatici. Si consiglia
quindi la somministrazione del testo a dosi giornaliere
(per questo ci può essere di aiuto la suddivisione numerica
dei passaggi), lontano dai pasti, e adeguate alla
naturalità del carattere della persona. Evitare comunque,
in ogni caso, un contatto prolungato con il testo.
Tenere il testo fuori dalla portata dei bambini: a loro,
intanto, non serve.

d) Questa scuola di PneumaTeologia ‘a domicilio’, attraverso
il testo, dovrebbe produrre, come in una
Toilettatura, il riordino del corpo e dell’anima. Con
l’intento e l’augurio quindi che il lettore/studente/studioso/
teologo si ritrovi più bello, ordinato, in forze corporali
e spirituali, buona ‘riflessione’ allo specchio!