Il meccanismo...


L’amore di odio mi vuole grande, mi vuole potente, mi
vuole gaudente.


Satana mi ha confezionato, e la sua confezione funziona

così: ogni tocco esterno arriva al centro della persona.
Si immerge poi nello spirito di amore del Padre, e se ne
carica secondo la sua capacità.
E ne emerge così carico di amore.
a) Da quel momento lo chiamo tocco di amore. E ogni
tocco di amore mi dà il suo sentire.
Se il tocco di amore è per me, sento che mi piace; se
invece è contro di me, sento che non mi piace.
Se sento che mi piace, tutto il suo amore va per quella
cosa o per quella persona. Se sento invece che non mi
piace, tutto il suo amore gli va contro. L’amore contro
non è altro che l’odio.
b) Da questo momento possiamo dunque cominciare a
parlare di amore di odio o di amore di morte.
L’amore per me è tutto odio, è tutta morte viva dell’amore.
In base a che cosa l’amore nel tocco mi dà
quel duplice, diverso sentire?.
Nell’amore Paterno egoisticizzato, c’è una volontà
istintiva.
Per istinto l’amore Paterno mi vuole con alcune precise
qualità, e me le vuole nel modo più assoluto, senza
mai ammettere alcun compromesso, neppure minimo.
1) L’amore di odio mi vuole sempre grande, mai piccolo.
Grande: davanti a me, davanti agli altri e davanti a Dio.
Se non riesce a rendermi tale davanti a me stesso, io mi
rodo di rabbia. Se non riesce a rendermi tale davanti
agli altri, io mi consumo nell’invidia.
Se non riesce a rendermi tale di fronte a Dio, per vendetta
mi fa gridare la mia sconfitta. Ma mi fa falsamente
grande: grande di morte.
Per farmi grande l’amore di odio mi suggerisce qualsiasi
mezzo, ma tutti quanti e sempre di menzogna. Mi
faccio grande dunque con ogni sorta di menzogna. È
evidente che l’amore per me mi vuole grande non per
l’al di là, ma solamente per qui e ora: mi vuole grande
in questo mondo, e in questa vita.
E per questo, mette mano su tutto il bene che è a mia
disposizione.
Più bene abbiamo, e più grandi ci sentiamo. Questo, in
effetti, è il pericolo infernale incombente sulle persone
di Chiesa, e in particolare su noi sacerdoti.
2) L’amore di odio mi vuole potente: è la mia grandezza
che ora può fare tutto ciò che vuole. Grandezza e potenza:
si alimentano a vicenda. È la calamita dell’associazione.
Uniti. Associati per potere quello che da soli non
possiamo.
3) L’amore di odio mi vuole gaudente. Per questo siamo
pronti a tutti i piaceri della vita, e per conseguirli non
trascuriamo mai né la grandezza né la potenza.
L’amore di odio mi forma così come una persona infernale:
grande, potente, gaudente, qui e ora, in questa mia vita.